«Il nemico da battere è dentro di noi. Krav Maga non significa violenza, ma conoscenza di sé stessi».
«Se mi accorgo che qualcuno mi guarda con odio, non reagisco. Mi
limito a fissarlo negli occhi, avendo cura di non trasmettergli alcuna
sensazione d'ira o di pericolo. E il combattimento, prima ancora di
Il Krav Maga è una filosofia più che una disciplina marziale adatta a tutti, specialmente ai più deboli. Lo studio della stessa intende dare una conoscenza per evitare le violenze,innanzitutto con una grande attenzione agli atteggiamenti preventivi. Per questi soggetti a rischio (si parla soprattutto delle donne, le più esposte alle violenze di tutti i giorni) imparare la filosofia e le tecniche del Krav Maga non servirà soltanto nell'eventualità di una loro applicazione pratica:
servirà soprattutto sotto il profilo psicologico, servirà a restituire quella tranquillità e quella fiducia in sé che sono il bene più prezioso (e più minacciato) per la stessa qualità della vita. Durante lo studio legato alla pratica del Krav Maga si ridurranno notevolmente quelle che sono le paure, l'insicurezza e la sfiducia in se stessi, insieme a gran parte dei potenziali rischi di subire un'aggressione. In alcuni centri anti-violenza degli Stati Uniti d'America, in cui si insegna il Krav Maga alle donne , le partecipanti vengono avvisate che durante i corsi saranno coinvolte (quando meno se l'aspettano) in simulazioni di aggressioni “improvvise”: viene loro raccomandato di non reagire assolutamente a queste aggressioni, ma di limitarsi a viverle fino in fondo dal punto di vista emotivo, per poi pensare e ripensare alla paura provata. Vivere in anticipo una situazione (che per giunta si sa simulata) non vi toglierà la paura quando la situazione si verificherà davvero. ma vi toglierà almeno in parte la sorpresa. Non la sorpresa dell'evento, ma la sorpresa che ci coglie di fronte alla nostra stessa paura. Il “trucco” funziona. Di fronte al pericolo, la paura sarà sempre lì con voi; ma non vi coglierà impreparati; vi aiuterà, anzi, a reagire nel modo più giusto. Il primo consiglio, pertanto, è quello di simulare più volte magari con gli amici e/o le amiche le eventuali aggressioni che potreste subire.Di fronte a una situazione di grave pericolo, sicuramente avremo paura. Questo è un dato assodato. Dobbiamo “accettare” il sentimento della paura, perché in sé non è affatto negativo. Il problema è come si reagisce a questo sentimento. Molto spesso, purtroppo, la paura ci impedisce di pensare freddamente per analizzare la situazione, e talvolta ci paralizza bloccando tutti i muscoli (ad eccezione del muscolo cardiaco, che comincia a battere all'impazzata!). Capirete che, se ci troviamo confusi e paralizzati di fronte al pericolo, non abbiamo molte probabilità di reagire nel modo giusto. Dobbiamo far sì che la paura diventi per noi un sentimento positivo. La paura è in grado di produrre un effetto opposto a quello della “paralisi” fisica e mentale: la scarica di adrenalina che susciterà in noi può velocizzare i nostri tempi di reazione, alzare la nostra soglia del dolore, aumentare la nostra determinazione e la volontà di sopravvivere.
Si ringrazia il maestro Salvatore Grasso.
Articolo molto interessante, !!!Complimenti!!!conosco il maestro Salvo Grasso è stato anche il mio istruttore!!! :) Persona moto preparata e credo che sia giusto per noi donne sapersi difendere
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