Centro antiviolenza: "Casa delle donne"
Già a partire dal 1985, si iniziò a parlare di violenza sulle donne. Infatti, è nei mesi di maggio e giugno dello stesso anno che, a Bologna, vi furono due casi di stupro contro tre ragazze minorenni. Alcune assemblee convocate presso il “Centro di documentazione delle donne” diedero origine a un dibattito sulla violenza contro le donne, che subito evidenziò la carenza di strutture in città per coloro che subivano una qualsiasi forma di violenza.
Da una prima indagine sui Centri di donne operanti in Italia, emerse che nel nostro paese esistevano numerosi centri di consulenza legale ma mancavano del tutto le Case Rifugio, esperienza che invece all’estero, già in quegli anni, godeva di una storia più che decennale. Ciò può essere spiegato con la paura e l'incapacità, da parte delle donne, di riuscire ad affermare una propria autonomia del genere femminile.
Di fronte tale esigenza, nel 1990, a Bologna è stata intrapresa un'iniziativa che consiste nella creazione di una Onlus chiamata "casa delle donne". In tale centro, tutte le vittime possono ricevere aiuto, attraverso un numero di telefono alle quali è possibile denunciare casi di violenza, supporto fisico e psicologico con l'intento di offrire ascolto, gruppo di sostegno, case rifugio.
In riferimento ai dati che vengono registrati ogni anno da tale struttura, emerge che il numero di donne che richiedono assistenza è in forte aumento, nel 2017 il numero risaliva a 702 donne.
Ciò è riconducibile all'aumento non delle violenze ma delle richieste di aiuto e segnalazioni di casi di violenza da parte di terzi che chiedevano consigli su come poter dare il loro aiuto alle vittime e all'accessibilità del servizio.
Tra gli innumerevoli servizi che tale iniziativa offre, troviamo:
-Servizio di accoglienza: la Casa delle donne, gestisce l’ascolto telefonico e personale con le donne maggiorenni, italiane e straniere, che contattano il Centro antiviolenza per aggressioni subiti prevalentemente da parte di uomini con cui hanno, o hanno avuto, una relazione affettiva e intima;
-Case di rifugio: create per offrire alle donne un luogo sicuro in cui sottrarsi alla violenza del (ex)partner, che spesso aumenta nel periodo in cui la donna tenta di separarsi;
-Case di transizione o di seconda accoglienza: offrono alle donne, dopo il periodo di ospitalità nelle case rifugio, una sistemazione abitativa autonoma per un periodo più lungo;
-Gruppo di sostegno: nascono con l’intento di offrire alle donne l’opportunità di confrontarsi in gruppo sulle problematiche legate alla violenza e condividerne i vissuti;
-Servizio specialistico di psicologia: tale servizio offre percorsi di sostegno alla genitorialità/psicoterapia per le donne che hanno subito violenza da partner/ex partner nelle relazioni di intimità;
-Orientamento e accompagnamento al lavoro: il servizio ha lo scopo di potenziarne le risorse personali ed ambientali messe in campo dalla donna nella ricerca attiva del lavoro, al fine di facilitarne l’autonomia economica e favorire la ristrutturazione del percorso di vita dopo i maltrattamenti vissuti;
-Oltre la strada: è un servizio rivolto a donne migranti vittime di tratta e sfruttamento sessuale e/o lavorativo.
Infine, a questi si affiancano alcune importanti attività quali la sensibilizzazione, promozione, comunicazione e ricerca che garantiscono la competenza crescente del personale e la diffusione di una cultura di genere rispettosa della dignità delle donne.
Questo ci fornisce un'esempio di come tutte le donne vittime di violenza possono uscirne difendendo sè stesse e le persone che le circondano.
Fonte:
https://www.casadonne.it/
Commenti
Posta un commento