“L’autodifesa serve a tutti, non solo a soggetti che consideriamo deboli”
Tra i modelli di
prevenzione per la donna, vantano una posizione di rilievo le nuove tecniche
sportive per l’autodifesa femminile. Tra queste, riteniamo opportuno citare il
metodo “M° Barbieri”, istruttore d’arti marziali (ju
jitsu e krav maga).
In
seguito, riporteremo una parte dell’intervista fatta ad Alberto Barbieri,
ideatore del corso di autodifesa, nella quale spiegheremo quali sono le
pratiche sportive che possono opporsi con successo alle diverse
modalità di attacco.
Intervista:
D - Perché ha ideato questo corso?
R - L’obiettivo è quello di capovolgere il gioco dell’aggressore, portandolo
su un terreno che non conosce.
D - Come deve comportarsi un principiante?
R - È necessario per un principiante riporre fiducia nel proprio maestro e
avere pazienza in quanto apprenderà gradualmente le varie tecniche.
D - Su cosa si basano principalmente i suoi corsi?
R - L’essenza dei miei corsi si basa su tre pilastri:
- Prevenzione: ovvero imparare a comprendere le situazioni pericolose e a prevederne le conseguenze;
- Conoscenza delle regole: ovvero le norme penali;
- Conoscenza e applicazione delle tecniche: riprese dallo sport ma riadattate a contesti della realtà quotidiana quali la strada.
D - Perché ha definito l’autodifesa come la missione della sua vita?
R - Credo che la vita umana sia sacra, in particolar modo quella di chi è
fragile ed in pericolo. Per questo motivo, interagisco molto anche con i
ragazzi per educarli, presentando l’autodifesa contro il bullismo.
La violenza sulle donne è ormai un problema all'ordine del giorno. Crediamo che con queste tecniche di difesa la donna possa ad oggi non sentirsi più il sesso debole della società.
RispondiEliminaIntervista interessante su un tema molto attuale e sentito.
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